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I pagliacci (1945)

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I pagliacci (1945)



Regia/Director: Giuseppe Fatigati
Soggetto/Subject: Harald Bratt, opera
Sceneggiatura/Screenplay: Cesare Giulio Viola
Interpreti/Actors: Alida Valli (Giulia), Beniamino Gigli (tenore Morelli), Carlo Romano (Ruggero Leoncavallo), Paul Hörbiger (Canio, il padre di Giulia), Dagny Servaes (contessa Valmondi), Karl Martell [Carlo Martelli] (marchese Carlo Lanzoni), Gina Moneta Cinquini (Emilia), Paolo Ferrari [Tao Ferrari] (Ruggero Leoncavallo da bambino), Angelo Ferrari (Silvio), Achille Majeroni [Achille Maieroni], Vera Julianelli Mazzotta (Giulia da bambina), Gustav Waldau, Peter Voss, Margaret Haagen, Franz Weber, Louis Ralph, Erich Fiedler, Lucie Höflich, Ernst Legal, Werner Pledath, Klaus Pohl, Karl Hellmer, Adriana Perris (Nedda), Leone Paci (Tonio), Mario Boviello (Silvio), Adelio Zagonara (Beppe)
Fotografia/Photography: Erich Nietzschmann
Musica/Music: Karl Millöcker, Luigi Ricci
Scene/Scene Design: Hans Kuhnert
Suono/Sound: Arrigo Usigli, E. Barberini
Montaggio/Editing: Jolanda Benvenuti
Produzione/Production: Itala Film, Tobis-Cinema-Film, Berlin
Distribuzione/Distribution: ICI
censura: 3 del 28-05-1945
Altri titoli: Amore tragico, Tragique destin, Laugh Pagliacci
Trama: Il compositore napoletano Ruggero Leoncavallo incontra Canio, un ex commediante che ha trascorso vent'anni in prigione, e si fa raccontare la sua storia. L'uomo, che è stato condannato per aver ucciso la moglie infedele, desidera ritrovare sua figlia Giulia e ottenere il suo perdono. Rintracciata la ragazza, che è stata allevata da una famiglia ricca e nobile, Canio apprende che sta per sposarsi con un conte. La madre adottiva impedisce l'incontro tra padre e figlia, provocando nell'uomo, già provato nel fisico e nel morale, una grave depressione. Turbato dalla storia, Leoncavallo decide di farne un'opera lirica. Alla prima rappresentazione de I pagliacci Giulia, che aveva dei presentimenti, scopre la verità sulla propria nascita e, felice, riabbraccia il padre. Questi, ottenuto il perdono della figlia, se ne va in silenzio, felice di averla rivista e intenzionato a non crearle problemi.

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